Nonostante la cessione del negozio simbolo, infatti, la società, in pesante difficoltà per il crollo dei consumi, aveva aperto a luglio una procedura di licenziamento collettivo. È stato a questo punto che l'azione sindacale è diventata determinante.
"Anche dopo la vendita del punto vendita di Piazza Adriano, non ci siamo arresi all'idea che i licenziamenti fossero l'unica opzione praticabile", ha dichiarato Matteo Rossi, della FISASCAT CISL. "Grazie a un negoziato serrato e alla disponibilità mostrata dai lavoratori in assemblea, siamo riusciti a scongiurare il peggio e a trasformare una richiesta di licenziamento in un patto di solidarietà. Questo Contratto di Solidarietà difensivo, con la riduzione dell'orario e l'integrazione salariale, non è la soluzione ideale, ma è lo strumento che in questa fase consente di salvaguardare tutti i posti di lavoro, dando all'azienda il respiro necessario per riorganizzarsi. È un accordo che dimostra l'efficacia di un sindacato presente, concreto e che non lascia indietro nessuno".
L'intesa, della durata di 6 mesi, prevede una riduzione temporanea dell'orario di lavoro fino ad un massimo del 65%, accompagnata da un trattamento di integrazione salariale. La proposta è stata approvata a larga maggioranza (17 voti a favore) in un'assemblea sindacale che ha visto la partecipazione di tutti i dipendenti.
Oltre alla sospensione dei licenziamenti, l'accordo contiene tutele cruciali negoziate dai sindacati, come impegni precisi sul pagamento degli stipendi in due soluzioni mensili e incontri di monitoraggio periodici per verificare l'andamento del piano.
La firma del verbale sancisce formalmente la chiusura della procedura di licenziamento. Per Camurati Profumi, che ha già perso un pezzo della sua storia con la vendita dello store, si apre ora una fase di riorganizzazione che, grazie all'intervento sindacale, non passerà attraverso il dramma sociale della perdita del posto di lavoro.